Dodicesimo assedio di Gibilterra

Dodicesimo assedio di Gibilterra
parte Guerra di successione spagnola
Mappa francese dell'assedio di Gibilterra di Louis Boudan (1704)
Datasettembre 1704 - maggio 1705
LuogoGibilterra
EsitoVittoria della Grande Alleanza
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
10.000 uomini circa2000
Perdite
8.000 uomini circa (in gran parte per diserzioni)[1]400 uomini circa[1]
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Il Dodicesimo assedio di Gibilterra ebbe luogo nel corso della guerra di successione spagnola, dal settembre del 1704 al maggio del 1705, presso la Rocca di Gibilterra. Esso fece seguito alla presa dell'agosto del 1704 del villaggio fortificato di Gibilterra, all'estremità sud della Spagna, da una forza navale anglo-olandese guidata da sir George Rooke e dal principe Giorgio d'Assia-Darmstadt. I membri della Grande Alleanza, il Sacro Romano Impero, l'Inghilterra, i Paesi Bassi, la Spagna pro-Asburgo, il Portogallo ed il Ducato di Savoia, si erano alleati per prevenire l'unificazione del trono spagnolo con quello francese supportando il pretendente asburgico, l'arciduca Carlo d'Austria come Carlo III di Spagna. Il candidato rivale, il borbonico Filippo, duca d'Angiò noto come Filippo V di Spagna tra i suoi sostenitori, aveva per patrono ed alleato Luigi XIV di Francia. La guerra iniziò nel nord Europa e venne in gran parte contenuta sino al 1703 quando il Portogallo aderì alle potenze confederate. Da quel punto in poi, le attenzioni vennero focalizzate nel Mediterraneo per distrarre la marina francese e spagnola o riprendere un porto per usi navali. La presa di Gibilterra fu il primo stadio della campagna del Mediterraneo.

All'inizio dell'assedio, Gibilterra aveva una guarnigione di circa 2000 tra olandesi, inglesi, austriaci e spagnoli pro-Asburgo che si scontrarono con più di 8000 tra francesi, irlandesi e spagnoli pro-Borboni. I difensori furono in grado di scacciare le forze assedianti numericamente superiori sfruttando la geografia del sito di Gibilterra e le piccole fortificazioni del villaggio, pur essendo spesso a corto di uomini e munizioni. Gli stessi assedianti vennero più volte a trovarsi in difficoltà a causa delle dispute insorte tra gli ufficiali francesi e spagnoli e per le terribili condizioni in cui vessavano le trincee ed i bastioni che portarono allo scoppio di un'epidemia che minò anche il morale degli uomini. La forza marittima diede prova di essere essenziale, dal momento che la marina francese non era riuscita a frenare la Grande Alleanza dall'ottenere truppe fresche, munizioni e rifornimenti. Le battaglie navali vennero combattute nel corso dell'assedio, due delle quali risultarono delle chiare sconfitte per i francesi e l'ultima portò all'abbandono dell'assedio dopo nove mesi infruttuosi. I franco-borbonici persero in tutto 10.000 uomini mentre le perdite per la Grande Alleanza furono di soli 400 uomini.

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